di Lorenzo Ermenegildi Zurlo
Segretario di Omphalos LGBTI
É da poco trascorso un anno dall’insediamento del Governo Meloni. Decisamente una ricorrenza da non celebrare, non solo perché abbiamo visto trasformare in legge la loro filosofia del “deboli con i forti e forti con i deboli”, ma anche perché stiamo assistendo all’assuefazione a questa politica da parte di pezzi importanti della società civile italiana.
Dopo qualche mese da “osservata speciale”, Giorgia Meloni ha capito che sarebbe bastato non combinare guai in politica estera per ottenere il lascia passare per le proprie politiche interne repressive.
Tutto questo “cattivismo”, al potere da solo un anno, risulta accettabile, basta che non si tocchino le cose importanti: la Costituzione, la collocazione internazionale, i soldi della finanza pubblica. E buona pace per i migranti, le persone LGBTQIA+, le persone povere, le donne.
Stanno sbagliando. Lo vedremo quando avranno finito di occupare lo spazio pubblico e culturale e cominceranno a traghettare l’Italia nell’orbita di Orban e Le Pen, per sfasciare l’UE e mandare il Paese in bancarotta. Succederà, e non serve essere un veggente per saperlo: basta guardare cosa hanno fatto i suoi alleati polacchi del PiS.
Quando il partito di estrema destra polacca è andato al potere ha, infatti, cominciato pian piano a smantellare lo Stato di diritto, riducendo le garanzie per i cittadini e le cittadine ed erodendone i diritti. Non lo ha fatto in maniera improvvisa, cosa che avrebbe potuto produrre una reazione contraria, ma un pezzetto alla volta cominciando dalle categorie meno popolari per poi allargarsi. Il popolo polacco, però, non si è voluto abituare a quel “cattivismo” al potere ed ha reagito, dando fiducia alle ultime elezioni a una coalizione ampia, eletta con l’obiettivo esplicito di riportare il Paese sui binari della democrazia e dello Stato di diritto.
Dal 13 al 15 ottobre si è tenuto il Meeting Annuale di EPOA, associazione che raggruppa le associazioni organizzatrici di Pride in Europa. Ho partecipato ai lavori in rappresentanza di Omphalos LGBTI e Umbria Pride e ho visto la preoccupazione dei compagni e della compagne attiviste quando si parlava di Italia. L’ho visto anche e soprattutto nelle parole di chi ha sperimentato cosa voglia dire perdere pezzo dopo pezzo la propria libertà per colpa dei governi della destra.
Ho visto, però, anche tanta speranza. Negli occhi e nei cuori di chi attendeva i risultati delle elezioni polacche, ma anche nelle esperienze di chi ha già affrontato quello che stiamo vivendo noi e, per questo, sa che l’impegno, la generosità e la comunità possono sconfiggere anche i governi più estremisti.
Impegno, generosità e, soprattutto, comunità. Ecco da dove ripartire per non abituarci al “cattivismo” al governo e costruire un orizzonte politico di speranza. Non solo come persone LGBTQIA+, ma come cittadini e cittadine consapevoli di quanto abbiamo da perdere e dei sogni che possiamo realizzare insieme.