Se vi è capitato di fare una passeggiata in centro ieri pomeriggio avrete sicuramente notato le decine di persone in Piazza della Repubblica leggere, silenziosamente immobili, dei libri.
E’ il movimento delle “Sentinelle in Piedi“, autodefinitosi apolitico e apartitico, composto da singoli cittadini che rivendicano la tutela della libertà d’espressione.
Perché si trovavano in piazza proprio ieri?
Per dichiararsi apertamente contrari all’estensione della legge Mancino che, se approvata, tutelerebbe una delle minoranze più discriminate al mondo: quella delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.
La legge, dicono loro, è un bavaglio che impedirebbe la libera espressione dei singoli e, per questo, non va in alcun modo approvata.
Quello che la quasi totalità di loro non sa, tuttavia, è che la legge in questione non prevede la condanna per la libera espressione del singolo né il reato d’opinione ma, al contrario, entra in gioco laddove sia presente un evidente atto di violenza a sfondo omofobico.
Chi sta dalla parte delle Sentinelle in Piedi favorisce, più o meno esplicitamente, la discriminazione delle persone LGBTQI in quanto impedisce che queste vengano tutelate.
Molti l’hanno capito e si sono mobilitati: il sit-in “apartitico e apolitico” delle Sentinelle è stato spezzato da un gruppo di singoli cittadini indignati che, dopo essersi mimetizzati tra di loro, hanno rotto il silenzio della manifestazione al grido “Il silenzio uccide!“
Il flash-mob è durato pochi minuti, ma ha dato i suoi frutti: alcuni simpatizzanti si sono uniti al grido dei contro-manifestanti, rivendicando il diritto di tutti gli essere umani ad essere se stessi senza essere giudicati, discriminati ed emarginati dalla maggioranza “per bene”.
Perugia, 30/03/2014