Omocausto

Magnus Hirschfeld nacque nel 1868 e fu uno dei pionieri della sessuologia.

Fu inoltre il primo a fondare una associazione per i diritti delle persone omosessuali: il “Comitato Scientifico Umanitario” nel 1897. L’obiettivo era l’abolizione del famigerato “Paragrafo 175”, la legge tedesca che condannava l’omosessualità come un reato. Se si pensa che il “Paragrafo 175” venne modificato soltanto nel 1969 e abolito definitivamente solo nel 1994, si capisce quale lotta coraggiosa Hirschfeld ingaggiò più di cento anni fa. Nel 1908 creò il “Giornale di Sessuologia” e nel 1913 fu tra i fondatori della Società Medica per la Sessuologia ed Eugenetica. Nel 1919 aprì il primo Istituto di Sessuologia organizzando il primo congresso scientifico su questa materia.

 

L’Istituto di Sessuologia (“Institut für Sexualwissenschaft”) fu – nella Germania tra le due guerre un punto di riferimento non soltanto scientifico ma anche culturale per la comunità omosessuale di Berlino. La villa – posta nell’elegante quartiere di Tiergarten – ospitava il Dipartimento di Psicoterapia, il Dipartimento Medicina Sessuale somatica, il Dipartimento di Sessuologia Forense, il consultorio di ginecologia e terapia della coppia, un Archivio di Etnologia Sessuale, gli Uffici della Lega Mondiale per la Riforma Sessuale, una vasta biblioteca con sala di lettura. Subì attentati a Monaco nel 1920 rimanendo seriamente ferito e successivamente a Vienna i nazisti tentarono di ucciderlo.

Riconosciuto dallo Stato nel 1924, l’Istituto si trasformò in fondazione e Hirschfeld venne nominato presidente a vita. L’Istituto ebbe grandissima fama attirando studiosi ed intellettuali tra i quali Felix Abraham, Bernhard Schapiro, Ludwig Levy-Lenz, e Arthur Kronfeld. Venne visitato da André Gide, Margaret Sanger, e Jawaharlal Nehru. Nel 1928 insieme agli psicologi Havelock Ellis e Auguste Forel creò la “Lega Mondiale per la Riforma Sessuale” che tenne tre grandi convegni tra il 1929 ed il 1931.

Dal 1930 tenne una serie di conferenze in diverse città del mondo. Mentre era ancora in viaggio – il 6 maggio 1933 – gli “studenti” nazisti saccheggiarono l’Istituto sequestrarono i volumi della biblioteca (tra i quali le opere di Freud, Brecht, Werfel, Zweig) e li bruciarono pubblicamente il 10 maggio successivo. La villa venne confiscata e adibita a uffici del regime. Hirschfeld – in pericolo sia come ebreo che come omosessuale dichiarato – non poté rientrare in Germania. Morì a Nizza in Francia nel 1935.