Carl Peter Vaernet nacque nel villaggio di Astrup (non lontano dalla città di Aarhus) il 28 aprile 1893 da una agiata famiglia di commercianti di cavalli. Nell’agosto 1920 sposò Edith Frida Hamershoj dalla quale ebbe tre figli. Più tardi abbandonò la famiglia per recarsi in Germania. Qui ebbe una seconda moglie, Gurli Marie dalla quale ebbe altri tre figli. Nel 1923 si laureò in medicina insieme con Fritz Clausen che più tardi diverrà un dirigente del partito nazista danese. Vaernet si specializzò in endocrinologia e in questo campo divenne rivale di un altro medico che operava nello stesso campo: Knud Sand.
Sand era stato nel 1929 un sostenitore della legge sulla castrazione adottata in Danimarca poco prima della legalizzazione dell’omosessualità nel 1930. Sand era dell’avviso che l’omosessualità fosse una “malattia guaribile” attraverso il trapianto di “testicoli sani” negli omosessuali. Vaernet invece propendeva per una soluzione ormonale e non chirurgica. Tra il 1930 ed il 1932 Vaernet continuò i suoi studi sulle terapie ormonali all’ospedale di Copenaghen. Tra il 1932 ed il 1934 si recò in diverse università tedesche dove condusse ulteriori studi interessandosi all’uso degli ultrasuoni. Nel 1939 diede inizio alle ricerche sul testosterone e, nel 1941, un giornale scrisse che presso la sua clinica si sentivano le galline usate come cavie cantare come galli.
La fama di Vaernet lo rese uno dei medici più ricercati in Danimarca prima della guerra ma la sua popolarità crollò a causa della sua amicizia con Fritz Clausen. Vaernet era in stretti rapporti con il plenipotenziario tedesco in Danimarca Werner Best. Nel 1942 Vaernet compì il “salto di qualità” passando dagli esperimenti sui polli all’uomo. In un intervento che ebbe una certa risonanza impiantò testosterone su di un insegnante omosessuale. Secondo Vaernet l’operazione ebbe grande successo tanto che il paziente si sposò. Incoraggiato da questo “successo Vaernet brevettò il suo sistema di innesto ormonale prima in Danimarca nel 1943 e poi in Germania.
Si trattava di una specie di tubo metallico contenente testosterone che veniva impiantato e che, a seconda dei modelli, rilasciava gradatamente testosterone nei pazienti per un anno o due. Secondo Vaernet questo sistema avrebbe curato definitivamente il presunto deficit ormonale che – secondo le sue teorie – era alla base dell’omosessualità. Probabilmente grazie alle sue conoscenze negli ambienti tedeschi Vaernet riuscì a mettersi in contatto con Himmler che, interessatosi al lavoro sulla “guarigione degli omosessuali” decise di assumere il dottore danese. Il 15 novembre 1943 Vaernet firmava un contratto di lavoro con la “Deutsche Heilmittel Gmbh” una azienda di proprietà delle SS. I brevetti eventualmente registrati in base alla ricerca sarebbero stati registrati a nome di Vaernet con un usufrutto di 15 anni a favore delle SS.
Vaernet si stabilì a Praga per compiere i suoi studi su cavie umane nel campo di concentramento di Buchenwald. A causa dei bombardamenti alleati gli esperimenti che sarebbero dovuti iniziare nell’agosto 1944 furono condotto per la prima volta il 13 settembre 1944 e ripetuti l’8 dicembre seguente. In totale vennero operati circa 40 detenuti omosessuali “irrecuperabili”. In una lettera del 3 gennaio 1945 da Praga, Vaernet fornisce un breve resoconto degli esperimenti. Dei prigionieri operati nel settembre 2 erano stati castrati (per verificare le teorie di Sand) 1 era stato sterilizzato. Nel gruppo delle persone che avevano subito l’impianto di testosterone 2 morirono quasi subito e altri 11 nel giro di alcune settimane.
Ciononostante Vaernet continuò il suo lavoro sugli omosessuali e venne tenuto in grande considerazione dal suo superiore diretto il generale Helmut Poppendick che lo promosse al grado di Sturmbannführer Alloggiato a Praga in Petersgasse 10 insieme alla famiglia in una bella casa confiscata ad un ebreo deportato, Vaernet. I suoi studi e i suoi esperimenti sugli omosessuali lo condussero – a suo dire – alla realizzazione di un ormone sintetico che sarebbe stato in grado di “sconfiggere definitivamente l’omosessualità”. Alla fine della guerra Vaernet venne arrestato dagli inglesi che intendevano processarlo. Vaernet cercò di ottenere il favore degli Alleati offrendo il brevetto del suo ormone sintetico alla multinazionale farmaceutica Du Pont. Alla fine del maggio 1945 l’ordine dei medici danesi informò dell’attività di Vaernet a Buchenwald il ministro danese della giustizia. Ma a seguito della denuncia non accadde nulla.
Nell’autunno 1945 gli inglesi senza averlo processato consegnarono Vaernet alle autorità danesi. Il 2 gennaio 1946 Vaernet si dimise dall’Ordine dei Medici danesi. Vaernet riuscì a farsi scarcerare per motivi di salute accusando problemi cardiaci. Ottenne il permesso di recarsi in Svezia per farsi curare sotto controllo della polizia. Tuttavia, arrivato a Stoccolma, si mise in contatto con l’organizzazione nazista Odessa che gli fornì la copertura per la fuga. Probabilmente verso la fine del 1946 si trovava già in Argentina. Vaernet aveva goduto di appoggi che gli consentirono di fuggire indisturbato. In Argentina Vaernet trovò immediatamente lavoro al ministero della sanità.
Qualche anno dopo aprì uno studio medico a Buenos Aires nella centrale Calle Uriarte, si era limitato a farsi chiamare Carlos ma manteneva tranquillamente il suo cognome. Viveva con i figli e la seconda moglie sino alla morte di questa avvenuta nel 1955. Vaernet morì il 25 novembre 1965 a causa di una malattia febbrile non meglio precisata. Le incredibili coincidenze che hanno consentito a Vaernet di sottrarsi alla giustizia hanno prodotto una forte battaglia da parte del movimento gay danese. Nonostante i tentativi di appurare la verità sulle complicità non si è approdato a nulla. Il numero esatto degli omosessuali morti a causa degli interventi di Vaernet rimane sconosciuto.
Vi è una interpretazione ancora più inquietante per l’impunità di Vaernet. Durante la sua collaborazione con il ministero della sanità argentino Vaernet riprese i suoi studi sull’ormone sintetico. Una coincidenza fin troppo sospetta è data dagli studi condotti dal dr. Walter Freeman che negli anni Cinquanta sottopose 4.000 pazienti a cure ormonali destinate a stabilire una cura per l’omosessualità. A collaborare con Freeman fu Kjeld Vaernet neurochirurgo e figlio del nostro medico di Buchenwald. Kjeld si distinse negli anni 60 per i suoi studi sulla lobotomizzazione degli omosessuali.