Heinz Heger era uno studente ventiduenne dell’Università di Vienna senza alcun impegno politico, non era membro dell’associazione studentesca nazista né di qualsiasi altra organizzazione.
Cresciuto in una famiglia cattolica osservante ciononostante trovò in sua madre comprensione e accettazione per la sua omosessualità. Heinz non fece mistero con nessuno della propria omosessualità e gli effetti non tardarono a manifestarsi. Il padre venne licenziato e intorno alla famiglia si fece il vuoto a causa dell’arresto di Heinz per violazione dell’Articolo 175. A seguito dell’arresto il padre si suicidò lasciando un biglietto per la moglie con queste parole: “E’ troppo per me. Perdonami. Dio protegga nostro figlio”.
Arrestato nel 1939 Heinz venne processato e condannato a 6 mesi di prigione. Il partner di Heinz non venne giudicato per “disordini mentali”. Trascorsi i 6 mesi ad Heinz venne notificato che su richiesta del Dipartimento Centrale di Sicurezza non sarebbe stato scarcerato ma trasferito al campo di concentramento di Sachsenhausen.
Qui dopo essere stato malmenato come benvenuto e lasciato ore in piedi nel campo in pieno inverno venne sistemato nel blocco degli omosessuali che all’epoca ospitava 180 persone. In omaggio all’idea nazista che attraverso il lavoro duro si otteneva la “purificazione” i prigionieri erano adibiti a lavori pesanti senza senso come spazzare la neve a mani nude trasportandola su un lato della strada per poi essere costretti a portarla tutta sul lato opposto.
A maggio del 1940 venne trasferito al campo di concentramento di Flossenburg dove rimase sino alla fine della guerra. Con la liberazione dei campi da parte degli Alleati paradossalmente i triangoli rosa non riacquistarono la libertà. Americani ed Inglesi non considerarono gli omosessuali alla stessa stregua degli altri internati ma criminali comuni.
In più non considerarono gli anni passati in campo di concentramento equivalenti agli anni di carcere. Ci fu così chi, condannato a otto anni di prigione, aveva trascorso cinque anni di carcere e tre di campo e per questo venne trasferito in prigione per scontare altri tre anni di carcere.