La mozione Visibili cambiamenti presenta un documento che potete scaricare dai link sotto e sostiene i candidati: Aurelio Mancuso, attuale Segretario Arcigay, giornalista pubblicista; candidato Segretario è Riccardo Gottardi, della segreteria nazionale in scadenza e Co-Presidente di ILGA Europe.
1. I CAMBIAMENTI
Un nuovo cammino Oggi ci poniamo un nuovo obiettivo di fondo: agire nella società per divenire con più determinazione soggetto politico di cambiamento. Questo significa occuparsi ancor di più di politica, rendere Arcigay più adeguata ai tempi, migliorando gli strumenti della formazione e del coinvolgimento diretto delle nostre socie e dei nostri soci. Ogni azione parte dal nostro vissuto e dalla necessità di ribadire in ogni ambito come la conquista dei diritti individuali e di libertà, la dignità delle persone lgbt, siano elementi irrinunciabili di un mondo più giusto.
Laicità La difesa della laicità dello Stato rimane preoccupazione centrale, che deve vivere tutti i giorni dentro l’iniziativa politica e culturale di tutta l’Associazione. Negare i diritti civili delle persone lgbt è per le gerarchie cattoliche una delle ultime trincee da difendere. Ma sono i partiti e i governi che scelgono l’asservimento alle gerarchie i nostri veri avversari. Le risposte della politica Nel rapporto con i partiti abbiamo dovuto registrare una complessiva arretratezza culturale e sociale.
I DICO non sono un onorevole compromesso e, come il complesso della discussione politica degli ultimi anni, sono lontani dal nostro vissuto, insufficienti ed arretrati dal punto di vista normativo e del rispetto della nostra dignità personale e collettiva. Dentro la società Continuiamo la mobilitazione nazionale con le parole d’ordine “uguaglianza dei diritti e pari dignità”. Facciamo vivere nella società e anche nel confronto con la politica, il complesso della piattaforma rivendicativa lgbt. Non lasciamo libero il campo né affidiamo ad altri soggetti il ruolo della rappresentanza.
Rivendichiamo per la nostra associazione il ruolo di una rete nazionale sindacale e politica da cui non si può prescindere. Ai partiti spetta il compito di interpretare le spinte che provengono dalla società e di trasformarle in proposte legislative e di governo. A noi spetta il compito di essere soggetto vivo della società, di organizzare le idee e le rivendicazioni partendo dal vissuto delle persone, per essere punto di riferimento di una comunità lgbt consapevole di poter costruire un grande movimento di liberazione culturale e sociale. Questo significa avere minori attenzioni rispetto alle diatribe e al confronto dentro la politica dei palazzi e delle sedi istituzionali.
Questo significa che il movimento, e in particolare Arcigay, non delegherà a nessun eletto ed eletta, la rappresentanza delle proprie idee e proposte. Agli eletti il compito di condurre la dura lotta dentro i propri partiti e alleanze affinché questi si facciano carico delle riforme legislative; al movimento, e quindi anche ad Arcigay, il ruolo di rappresentanza di tutta la pluralità delle rivendicazioni politiche, sociali, culturali della comunità lgbt, di farle vivere e diventare popolari e maggioritarie nella società. Lo strumento giuridico del Pacs, rimane un’ottima proposta, ma purtroppo la politica, forse, ne comprenderà la portata in un lontano futuro.
Ora è giunto il tempo di impegnarci per il pieno riconoscimento dei nostri diritti individuali e di coppia. Richiediamo che l’accesso al matrimonio civile sia garantito anche alle coppie dello stesso sesso e riteniamo che la creazione di un istituto giuridico equivalente al matrimonio e riservato alle sole coppie omosessuali sia una scelta da considerare, ma solo come seconda opzione, qualora il matrimonio per tutti non fosse ottenibile.
Le famiglie Le famiglie devono essere sostenute, nella ricchezza delle loro diversità, e i genitori non possano essere lasciati soli.
Perciò
• costruiamo una vera rete nazionale di coppie disposte all’impegno della testimonianza, e, insieme con Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, Liff, potenziamo l’iniziativa politica sul tema del riconoscimento giuridico delle famiglie omosessuali.
• continuiamo la lunga, bella e importante collaborazione con AGEDO per aiutare i genitori a tenere sempre al primo posto il bene dei propri figli, anche di quei tanti e tante adolescenti che scoprono il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere.
• Arcigay sostiene con forza i diritti dei bambini. Vogliamo essere accanto e sostenere Famiglie Arcobaleno nel dibattito che ha responsabilmente avviato per vedere garantiti i diritti dei bambini, che vengono prima di qualsiasi ideologia. C’è un compito in più che ci affidiamo
• Dotiamo l’intera comunità di una rete di servizi e luoghi ramificata nei territori, nelle specificità di interesse culturale e sociale, di aggregazione, di affinità generazionale, di genere, di identità.
• Nell’ambito politico, ricerchiamo strade nuove, lasciando aperta la possibilità di impegno diretto ad alcuni appuntamenti elettorali.
2. IL VISSUTO GAY E LESBICO
• Oggi in Italia ci sono 3-4 milioni di persone lgbt, il movimento riesce a coinvolgerne 200/300 mila, mentre i militanti sono non più di 20-30 mila. Ci sono circa 150-200 sigle associative, una decina di imprese e circa 250/300 tra circoli privati/locali pubblici, rivolti al target lgbt, oltre al Gay Village e a Friendly Versilia.
• Ci sono nel nostro paese modi diversificati di vivere l’omosessualità, da quelli delle grandi città a quelli dei piccoli borghi, passando per una vasta e frammentata provincia.
• Il nostro agire collettivo ha garantito l’esplosione culturale della questione omosessuale, ma non ha ancora inciso nel profondo nel vissuto delle persone omosessuali.
Giovani generazioni
• Le nuove generazioni lgbt sono ancora più esposte al ricatto, alla discriminazione, all’emarginazione, in particolare sui luoghi di lavoro e nella scuola. Innanzitutto per loro, lavoriamo per modificare il decreto di recepimento della Direttiva europea 78/2000 in materia di discriminazione sul posto di lavoro.
• Lavoriamo per ottenere dal governo un reale coinvolgimento nelle politiche di prevenzione e contrasto del bullismo.
• Sosteniamo i nostri gruppi giovani perché cresca una vera e propria rete dentro l’associazione che porti sempre di più il nostro specifico dentro le organizzazioni giovanili locali, nazionali ed internazionali. Il protagonismo femminile
• Proseguire nella valorizzazione del protagonismo femminile dentro Arcigay, anche con un’adeguata rappresentanza negli organismi dirigenti.
• Costruiamo per il futuro, in continua relazione e confronto con Arcilesbica, uno strumento gay e lesbico comune, paritario, rispettoso dei generi, delle specifiche elaborazioni.
Il Sud
• Proseguiamo nella costruzione della nostra presenza là dove, da troppo tempo, mancano gruppi lgbt o, peggio, dove mai si sono aperte sedi del movimento.
• La costruzione di una rete diffusa di Comitati Arcigay nel Sud è fondamentale per poter rappresentare tutta la pluralità di vissuti lgbt italiani, e perché Arcigay benefici del contributo di migliaia di persone indispensabile per la nostra associazione.
Cittadinanze disperse
• La gran parte delle persone omosessuali vive in un’immensa e frammentata provincia dove permangono enormi sacche di isolamento sociale, di violenza e discriminazione
• Proseguiamo lo sforzo organizzativo per portare Arcigay in prossimità dei piccoli e medi centri, dando anche maggiore attenzione ai/alle giovani e ai gay e alle lesbiche anziani.
Transgender
• Arcigay sostiene con convinzione la piattaforma rivendicativa transgender.
• Arcigay auspicherebbe che tutte le persone trans dessero liberamente contenuto e gambe ad una grande organizzazione trasgender italiana, che parta dal vissuto e dal contributo delle persone transgender stesse.
3. ARCIGAY NEL MOVIMENTO
• L’unitarietà del movimento è per noi un bene da preservare e promuovere in ogni sede.
• Come Arcigay siamo e restiamo un soggetto politico radicalmente riformista, pronto ad organizzare, insieme all’attività istituzionale ed associativa, azioni dirette e di disobbedienza civile, non violente, adatte a rispondere alla fase storica nella quale ci troviamo.
Proposte di unità
• Creiamo un coordinamento nazionale dei gruppi lgbt, attraverso tappe e regole condivise, ognuno mantenendo le sue autonomie e specificità.
• Impegniamoci ancor di più nel confronto reciproco fra le esperienze del movimento, per cercare di ricucire strappi o incomprensioni.
Il movimento internazionale
• Proseguiamo la nostra partecipazione al movimento internazionale (ILGA, ILGA-Europe, IGLYO, EGLSF) e l’azione politica internazionale lungo il solco tracciato in questi anni.
4. STRATEGIE SPECIFICHE
Cultura, culture
• In Italia esistono tanti modi di essere gay, lesbica, transgender, è quindi necessario realizzare una riflessione diffusa sulle culture lgbt e sulle diverse espressioni ed identità.
• Costruiamo una politica culturale dell’associazione, partendo dal confronto e dallo scambio tra le nostre esperienze.
• Creiamo e sviluppiamo sinergie con il mondo della cultura, dell’università, della ricerca, dei media, su:
a) storia,
b) memoria,
c) scienza e omosessualità,
d) psicologia, sociologia, antropologia e gay, lesbiche e le nostre famiglie,
e) Chiesa Cattolica e religioni,
f) cultura giuridica dei diritti e dell’inclusione,
g) discriminazioni multiple, in primis le persone lgbt disabili e le persone lgbt migranti,
h) le culture lgbt come parte dell’intercultura.
Strategia per la comunicazione
• Apriamo una vertenza democratica con le grandi reti TV per avere diritto di parola e un corretto modo di ritrarre le nostre istanze.
• Rafforziamo la comunicazione delle nostre posizioni e iniziative e costruire un rapporto continuativo e costante con le grandi agenzie dell’informazione, le grandi testate nazionali, gli uffici stampa e i singoli giornalisti.
• Valorizzare il diffuso patrimonio di esperienze e lavoro del territorio, dei singoli settori di lavoro, della rete delle coppie.
Salute
• Dobbiamo essere in grado di occuparci stabilmente di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, della sieropositività, dell’Aids, sia destinando ulteriori risorse finanziarie interne sia sollecitando risorse dagli enti pubblici.
• Portiamo a regime la distribuire gratuita di preservativi in tutti i Circoli ricreativi affiliati
• Realizziamo una reale e diffusa campagna di alfabetizzazione sulle malattie sessualmente trasmissibili.
• Impariamo a includere nelle nostre politiche sulla salute un’attenzione positiva e il sostegno per le persone sieropositive o in Aids, per combattere le discriminazioni che subiscono e l’esclusione sociale di cui sono vittime, anche nella nostra comunità.
• Apriamo una vera e propria vertenza con il Ministero della Salute: abbiamo bisogno di risorse per la distribuzione diffusa e continuativa di preservativi, per campagne mirate, per dotare i Comitati Provinciali di materiale informativo e di prevenzione.
• Lavoriamo sui Ministeri dell’Istruzione Pubblica, delle Politiche Giovanili e dello Sport, per sviluppare una strategia nuova sull’educazione alla salute e sull’informazione sessuale.
Sociale e terzo settore
• Facciamo crescere e rafforziamo la rete dei servizi che offriamo (linee di telefono amico, i gruppi di socializzazione e di auto aiuto, le iniziative di formazione, l’impegno nelle scuole), tenendo sempre al centro gli utenti e lavorando per assicurare standard elevati di qualità.
• Sviluppiamo competenze e strategie per renderci sempre più raggiungibili da tutti.
• Spingiamo perché i servizi sociali e sociosanitari, sia pubblici sia del privato sociale, si facciano carico con noi della lotta al disagio legato all’orientamento sessuale, usando come esempio le esperienze positive di sinergie sviluppate in questi anni.
• Entriamo nell’ottica di combattere l’esclusione sociale creando le condizioni dell’accoglienza in tutti i settori della società.
• Portiamo il nostro punto di vista negli organismi in cui si ritrovano le associazioni impegnate nel sociale, in primo luogo entrando nel Forum del Terzo Settore.
• Continuiamo a creare ponti e a sviluppare i nostri rapporti con le associazioni delle persone migranti e delle persone disabili.
Mondo del lavoro e dell’impresa
• Creiamo partnership con i sindacati e formiamo i sindacalisti sull’orientamento sessuale.
• Impariamo a declinare il tema delle discriminazioni in termini sindacali e a promuovere un maggiore impegno dei sindacati contro le discriminazioni perché la non-discriminazione e il riconoscimento delle relazioni di coppia diventi anche un tema di contrattazione sindacale.
• Avviamo rapporti con i datori di lavoro partendo dalle aziende, nazionali e internazionali, che hanno adottato politiche contro le discriminazioni e che hanno esteso i benefici delle coppie sposate anche alle coppie non sposate dello stesso sesso e richiediamo loro finanziamenti per l’associazione.
• Promuoviamo politiche simili nelle maggiori aziende, promuoviamo il concetto di diversità come possibilità di un vantaggio competitivo per le aziende, promuoviamo politiche aziendali aperte e inclusive come motivo di orgoglio da rivendicare pubblicamente.
5. L’IMPEGNO ORGANIZZATIVO
Relazione con la società Partendo dalla piattaforma rivendicativa “Uguali diritti, pari dignità”, dobbiamo proseguire nell’essere punto di riferimento di ampie fasce della popolazione che non vogliono subire passivamente il conservatorismo (anche generazionale) dei ceti politici, delle classi dirigenti, delle gerontocrazie cattoliche.
I territori forza di Arcigay Arcigay sta perseguendo le indicazioni provenienti dai due passati Congressi nazionali: divenire un’associazione di servizio e di aggregazione territoriale.
• Apriamo il conflitto con la politica italiana posizionandoci sul terreno della contrattazione verso le istituzioni a tutti i livelli, nazionale e locale, con modalità di autonomia e salvaguardia del patrimonio storico e politico di Arcigay.
• Lavoriamo perché la nostra visibilità politica sia percepita in ogni città.
• Proponiamo una netta e statutaria distinzione fra i ruoli di rappresentanza nazionale di Arcigay e l’assunzione di responsabilità nei partiti, o di assunzione di cariche elettive.
• Realizziamo un Consiglio Nazionale rappresentativo della complessa crescita territoriale e di esperienze e del ricambio generazionale avvenuti negli ultimi anni. Soci e socie in relazione con Arcigay
• Completiamo il passaggio al sistema elettronico on line.
• Costruiamo una strategia condivisa per promuovere la partecipazione delle persone iscritte alla nostra associazione e per estendere la comunicazione e le relazioni tra l’associazione e i suoi soci.
Le priorità strutturali Le priorità che individuiamo sono:
a) mettere in rete le esperienze territoriali;
b) estendere la rete dei Comitati Provinciali;
c) migliore la strutturazione interna di Arcigay per fare tesoro delle esperienze territoriali, coinvolgere di più i Comitati, operare in modo più incisivo ed efficace;
d) costituire un Gruppo operativo nazionale che si occupi a livello nazionale, ma anche territoriale, di organizzazione, formazione, attivazione di progetti, fund raising, consulenze legali;
e) riqualificare ed estendere il Circuito ricreativo;
f) proseguire in una migliore distribuzione delle risorse per rafforzare le strutture nazionali e aiutare l’organizzazione territoriale.
Arcigay in transizione
• Arcigay oggi è presente in 16 regioni, con 40 comitati provinciali, conta circa 70 associazioni affiliate ricreative e 180mila soci e socie.
• Dobbiamo completare la riforma organizzativa perché la strada imboccata con la trasformazione della rete dei Circoli in rete dei Comitati Provinciali, è stata sollecitata proprio dall’esigenza di rendere davvero democratico uno strumento che per evoluzioni successive non aveva mai sciolto il nodo della partecipazione diretta e coinvolgente di tutti i suoi soci e le sue socie.
• Il tema, oggi, è riempire di luoghi ed azioni orizzontali di partecipazione la cornice statutaria di cui ci siamo dotati, nella consapevolezza che il nostro enorme bacino di socialità aggregativa è il primo dei mondi su cui intervenire. Proponiamo un nuovo agire al popolo lgbt Con questo Congresso Arcigay lancia una sua proposta al popolo lgbt: vieni dentro Arcigay, scompagina le ritualità e le certezze, aiutaci a cambiarci! La nostra principale preoccupazione per il futuro è l’ulteriore emersione dalla clandestinità di centinaia di migliaia di gay e lesbiche. La visibilità è l’unica nostra possibilità! Per sollecitarla dobbiamo essere uno strumento moderno, adeguato ai tempi, aperto, disponibile al cambiamento continuo, in evoluzione costante, dotato di sedi territoriali più diffuse, di servizi di consulenza, di orientamento, di formazione, di aggregazione.
Dobbiamo lavorare insieme per
• costruire dei veri e propri Gay and Lesbian Center in ogni realtà;
• avviare una stabile ricerca di fondi pubblici e privati utili a permettere la progettazione anche di strutture sociali di cui abbiamo un gran bisogno: servizi protetti per gay e lesbiche vittime di violenza, servizi rivolti alle persone lgbt anziane; aprire sportelli efficaci di consulenza legale, di consulenza sindacale, di servizi alla persona; formare gli attuali e i nuovi volontari e volontarie, anche con la professionalizzazione di alcuni ruoli tecnici ed operativi, sia a livello nazionale sia nei territori.
Dalla discoteca al centro servizi La proposta ludica deve essere accompagnata dall’offerta di servizi e informazioni utili a rendere più partecipi e coinvolti i nostri soci. Dobbiamo concordare con il circuito delle Associazioni Affiliate, un suo maggiore e qualitativamente migliore coinvolgimento.
In particolare
a) ogni struttura ricreativa deve essere dotata: di distributore di preservativi, di una parete informativa con Pegaso, riviste e giornali e di informazioni sulle attività di Arcigay e del movimento;
b) il responsabile del Circuito ricreativo, in relazione con il resto del Gruppo operativo, dovrà progettare nuovi servizi rivolti ai e alle soci e socie e strumenti di riconoscibilità delle singole strutture del Circuito Arcigay;
c) l’Assemblea delle Associazioni Affiliate è un organismo statutario che dovrà funzionare concretamente da stimolo e proposta per adeguare e modernizzare il Circuito;
d) è compito preciso della Segreteria nazionale favorire e sperimentare nei prossimi anni una relazione positiva e di interscambio tra Associazioni Affiliate e Comitati Provinciali soprattutto per strutturare all’interno dei locali iniziative e occasioni di tipo culturale ed aggregativo.
In particolare da subito nelle città a più alto insediamento lgbt, sono da sollecitare forme di collaborazione attiva e di mutuo sostegno tra i Comitati e le Associazioni Affiliate, nel rispetto delle reciproche autonomie, ma in uno spirito di collaborazione proficua per tutti.
Firmatari
Aurelio Mancuso, Riccardo Gottardi, Clelia Allegretta, Pietro Amat, Andrea Ambrogetti, Alberto Baliello, Andrea Benedino, Angelo Bifolchetti, Sergio Brambilla, Daniele Brosolo, Stefano Bucaioni, Davide Buzzetti, Giovanni Caloggero, Fabrizio Calzaretti, Vincenzo Capuano, Felice Catozzi, Francesco Ceccarini, Federico Cerminara, Alberto Cervi, Stefano Co’ Gianni Cogliati, Nicola Di Consiglio, Stefania Daniele, Bert D’Arragon, Nicola D’Ippolito, Oriano De Palma, Valerio D’Orio, Roberto Dartenuc, Pietro Dini, Federica De Simone, Salvatore Di Feo, Paolo Ferigo, Pasquale Ferro, Giacomo Festa, Massimo Florio, Enrico Fusco, Veniero Fusco, Gloria Guerriera, Franco Grillini, Carlo Guarino, Romeo Henriet, Nadia Iannella, Barbara Laconi, Sergio Lo Giudice, Claudio Malfitano, Matteo Marliani, Fabrizio Marrazzo, Cinzia Massetti, Rosario Murdica, Zeno Menegazzi, Paolo Patané, Matteo Pegoraro, Walter Pergolis, Enrico Peroni, Luca Perilli, Vanni Piccolo, Francesco Piomboni, Alessandro Poto, Pasquale Quaranta, Marco Reglia, Matteo Ricci, Antonio Rotelli, Agata Ruscica, Renato Sabbadini, Fabio Saccà, Federico Sassoli, Francesco Serreli, Gernana Sgalla, Gianpaolo Silvestri, Salvatore Simioli, Antonio Soggia, Daniele Sorrentino, Patrizia Stefani, Roberto Stocco, Daniele Stoppello, Lorenza Tizzi, Damiano Tradigo, Carmine Urcioli, Luigi Valeri, Gennaro Vasaturo, Tony Villani, Alessandro Zan, Marina Zela, Emiliana Zigatti