Ed è infatti un percorso di assoluta trasparenza quello intrapreso da Tommaso e Gianfranco, insegnanti romani quarantenni, oggi padri di una piccola di tre anni e di un bimbo di 6 mesi, nati in California attraverso due “maternità” surrogata.
Una sorta di “acrobazia” procreativa, ma i due neo-padri, impegnati in un full time di biberon e pannolini, affermano di cavarsela benissimo. “Prima di lanciarci in questa avventura – spiega Tommaso – abbiamo cercato di capire effettivamente come vivono i bambini nati da coppie gay. Ci siamo interrogati sull’eventualità che ai nostri figli potesse mancare una figura femminile, ma ci sono due nonne, diverse zie, e abbiamo deciso mantenere un rapporto anche con la mamma portatrice”. “Nostra figlia va al nido pubblico – continua Gianfranco – all’inizio le maestre erano sconvolte, smarrite, poi hanno iniziato a fidarsi, hanno addirittura inventato una favola in cui ci sono le zebre con due mamme, e i cuccioli di leone con due papà… Le difficoltà arriveranno, perché la campagna contro l’omogenitorialità è forte, ma adesso siamo una famiglia, ed è questo che conta“.
Maria Novella De Luca
Repubblica.it (20 marzo 2009)