ARCIGAY: LA LORENZETTI PORTI ANCHE LE NOSTRE FAMIGLIE ALLA CONFERENZA SULLA FAMIGLIA DI FIRENZE

Perugia, 12/05/2007

ARCIGAY: LA LORENZETTI PORTI ANCHE LE NOSTRE FAMIGLIE ALLA CONFERENZA SULLA FAMIGLIA DI FIRENZE

Apprendiamo dai giornali che la presidente della nostra Regione, Maria Rita Lorenzetti, parteciperà alla Conferenza nazionale sulla famiglia, promossa dal ministro per le politiche della famiglia Rosi Bindi, che si svolgerà a Firenze dal 24 al 26 maggio prossimi. È per questo che sentiamo il vivo desiderio di rivolgerle un appello, contando sulla sua sensibilità e sulla costante attenzione da lei dimostrata nei confronti dei suoi concittadini. L’incontro del 24 maggio, nelle intenzioni dei suoi organizzatori, vuol essere un momento di riflessione, ma anche di proposta sulla famiglia italiana. Idea davvero encomiabile e per la quale tutti dovremmo essere pronti a rimboccarci le maniche, facendo la nostra parte. Tuttavia, a quell’incontro, Rosi Bindi ha volutamente escluso le associazioni omosessuali, in quanto a suo dire “non legittimate” a prendervi parte. Per prima cosa ci viene in mente una riflessione, che rivolgiamo direttamente al ministro: come può chiunque, anche un ministro della Repubblica, decidere così arbitrariamente che noi non siamo “legittimati” ad esserci? Come può toglierci il diritto di essere quello che già di fatto siamo, cioè famiglie? La famiglia – strano ma vero, c’è ancora chi non lo vuole riconoscere – non è nient’altro che un luogo dove esiste l’amore, dove per anni si sta accanto alla persona che si ama, assistendosi reciprocamente nei momenti di difficoltà, realizzando progetti comuni, costruendo insieme una vita. A voler essere onesti, nemmeno il ministro può negare che sia questo il denominatore comune di ogni autentica famiglia, ed è questo che siamo anche noi. Alla nostra presidente, invece, chiediamo di capire anche i nostri bisogni, di farsene portavoce, dimostrando così di essere la presidente di tutti gli Umbri, non solo di una parte di essi, prendendo almeno le distanze da dichiarazioni così sconcertanti come quelle espresse dal ministro Bindi. Così come noi l’abbiamo sempre sostenuta, così come l’abbiamo votata, chiediamo di essere sostenuti anche noi. Molti cittadini umbri, infatti, sono stati concretamente discriminati dalla ingiusta ed ingiustificata presa di posizione del ministro; per questo chiediamo che, al tavolo del 24 maggio, la presidente Lorenzetti porti anche la nostra associazione. Le chiediamo un atto di coraggio per riparare all’ennesima ingiustizia che abbiamo subito, per impedire l’ennesimo tentativo di farci apparire – ed essere – cittadini di serie B. Lo stesso atto di coraggio che l’assessore alle politiche sociali della Regione Umbria, Damiano Stufara, ha dimostrato alcuni giorni fa, quando ha pubblicamente annunciato di non voler prendere parte alla conferenza del 24 maggio, proprio a seguito delle prese di posizione del ministro. La famiglia va indubbiamente tutelata, lo crediamo davvero anche noi. Ma con una sottolineatura: sarebbe, meglio, molto meglio, se si cominciasse a dire “famiglie”, usando un plurale che è d’obbligo in una società così composita come è la nostra. Perché esistiamo anche noi, anche noi famiglie a tutti gli effetti, fieri di essere quello che siamo. E di amare come amiamo.

OMPHALOS ARCIGAY ARCILESBICA PERUGIA