Perugia, 12/02/2007
INNAMORATI SENZA DIRITTI: MANIFESTAZIONE IN PIAZZA A PERUGIA
Il 14 febbraio, giorno di San Valentino, tanti innamorati festeggeranno insieme la giornata dell’amore. Ci saranno, però, anche alcuni che non potranno farlo, perché oggi non sono considerate coppie. Nel nostro paese, l’amore omosessuale infatti viene considerato come un legame affettivo inferiore, che si rifiuta di riconoscere nella sua pienezza, dietro l’ipocrita pretesa di voler “salvare la famiglia” (che, semmai è in crisi, non lo è certo per colpa di gay e lesbiche). Per combattere questo ingiusto pregiudizio, veicolato persino dalle più alte gerarchie vaticane, senza il minimo rispetto per la nostra dignità, per ottenere il diritto vero ad amare senza essere discriminati, per chiedere una legge che riconosca le coppie omosessuali, a Perugia e in contemporanea con molte altre città italiane, noi dell’Arcigay abbiamo organizzato in piazza della Repubblica una manifestazione a favore delle unioni civili. Si terrà il 14 febbraio dalle 18 alle 21. Quello per cui ci battiamo – ci teniamo a ricordarlo – è solo il rispetto della nostra Costituzione, che afferma, in uno dei suoi articoli fondamentali (l’art 3) che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”: un principio sacrosanto, ma che nel nostro caso non trova applicazione, perché i cittadini gay e le cittadine lesbiche italiani non possono godere di alcuna tutela giuridica che li garantisca, né accedere al matrimonio. Sono, per così dire, “meno uguali” degli altri. Il dibattito attuale sulle unioni civili ci offre poi il triste panorama di una politica sempre più arretrata, che ha perso il riferimento con la realtà sociale che dovrebbe rappresentare, troppo preoccupata di difendere le proprie posizioni di potere con una sterile ideologia, o troppo ossequiosa alle richieste del vaticano, che si intromette quotidianamente nelle nostre vite. Le coppie omosessuali sono già una realtà affermata nella società civile italiana: anche gay e lesbiche contribuiscono al bene della società, pagando come tutti le tasse. Ad uguali doveri dovrebbero corrispondere uguali diritti. Rivendichiamo pertanto con forza la dignità dei nostri rapporti di coppia e il valore sociale delle nostre famiglie, che sono “formazioni sociali” al pari delle altre, e in cui regnano forme di amore ed affettività che si ritrovano in ogni vera famiglia. Ritenendo che i Di.Co. proposti dall’attuale Governo siano poca cosa rispetto ad una piena garanzia del rispetto dei diritti che giuridicamente ed umanamente ci spettano, chiediamo invece una legge capace di garantire un “riconoscimento giuridico pubblico alle nostre unioni”, che ci dia finalmente quella dignità sociale capace di abbattere realmente ogni disparità e discriminazione. Fino ad ora hanno dato la loro adesione a questa iniziativa di civiltà per il sit-in del 14 febbraio i seguenti gruppi politici ed associazioni: Centro di Iniziativa Radicale di Perugia; Circolo Radicale “Ernesto Rossi” di Terni; Sinistra Universitaria Perugia; Sinistra Giovanile Umbria; Comunisti Italiani Umbria; ARCI – Comitato Territoriale di Perugia; AGEDO Umbria. Hanno inoltre aderito l’on. Katia Bellillo (Segreteria nazionale dei Comunisti italiani), Maria Pia Serlupini (Consigliera comunale di Perugia – Delega alle differenze e pari opportunità), Andrea Maori (membro della Segreteria del Centro d’Iniziativa Radicale Perugia), Riccardo Fioriti (assessore alla viabilità della Provincia di Perugia), Adelaide Coletti (responsabile politiche di genere – Rifondazione Comunista Umbria), Damiano Stufara (assessore alle politiche sociali della Regione Umbria), Francesco Corsi (giornalista de “Il Giornale dell’Umbria”), Naida Negroni Palazzi (responsabile AGEDO Umbria). OMPHALOS ARCIGAY ARCILESBICA PERUGIA