Comunicato Stampa – Perugia, 19 febbraio 2014
“Dichiarazioni inutili e totalmente fuori luogo quelle di Cirignoni (LN), che dimostrano ancora una volta come certi partiti politici non hanno per niente a cuore il benessere e l’integrazione della nostra società, ma solo l’imposizione della loro verità e la salvaguardia di una società basata sull’odio per tutto ciò che è diverso dal modello prevalente”. Omphalos Arcigay Arcilesbica interviene sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Consigliere Regionale Cirignoni (LN) relative al materiale didattico per l’educazione alle diversità patrocinato da Unar.
Mentre in tutta Italia si susseguono eventi drammatici di adolescenti che si tolgono la vita perché non riescono a sopportare il peso di una società che non li accetta, c’è ancora chi tenta di bloccare l’educazione al rispetto e alla diversità nelle scuole con argomentazioni da crociata medioevale. Sostenere che questo tipo di educazione sia “un oltraggio e un infamia” significa essere corresponsabili del disagio e dei gesti estremi di quei poveri adolescenti.
L’iniziativa che ha portato l’opuscolo nelle scuole umbre e l’intera Strategia Nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere non sono l’atto anarchico e isolato di un ufficio, semmai la concretizzazione di un percorso politico messo in campo attraverso Unar dal Ministero alle Pari Opportunità. “Non parliamo del tentativo di far prevalere un’idea sull’altra, semmai della doverosa necessità di aprire una breccia in un sistema di rappresentazione mediatica cannibalizzato dagli stereotipi, sulle persone gay, lesbiche, bisessuali, trans. Ma anche sulle donne, sugli stranieri e su tutto ciò che poi sul piano sociale si trasforma in bersaglio ricorrente di discriminazioni e crimini d’odio.”
Quegli strumenti didattici, opzionali e mai imposti, servono a dotare il corpo docente (non gli alunni) di una competenza su temi che ancora oggi è difficile incontrare nei percorsi formativi. Mettere in dubbio la qualità di quegli strumenti, assecondando la vergognosa campagna mistificatrice della più potente lobby del mondo, è irresponsabile e dannoso per i nostri giovani. Il racconto sulle “pericolose teorie del gender”, scritto sulle pagine del giornale dei vescovi, è esattamente l’ostacolo che quotidianamente l’educazione alla diversità incontra nel suo tentativo di approcciarsi alle scuole. Assecondare quelle crociate senza entrare nel merito dei contenuti significa porre un ostacolo enorme sulla strada dell’educazione alle diversità e danneggiare, inspiegabilmente, il lavoro di tutti, negli enti pubblici, nella scuola e nella società”.
Ufficio Stampa Omphalos Perugia