VIOLENZE IN CECENIA. OMPHALOS: GRAZIE AI PRESENTATORI DELLA MOZIONE, L’ATTENZIONE VA MANTENUTA ALTA

Perugia – Nella giornata di ieri è stata presentata al Consiglio regionale umbro una mozione sui recenti fatti di cronaca in Cecenia riguardanti atti di violenza e tortura nei confronti di persone omosessuali. Con la mozione presentata dalla consigliera Casciari e dai consiglieri Chiacchieroni e Leonelli si chiede alla Giunta di farsi portavoce nei confronti delle istituzioni nazionali e internazionali per evidenziare la gravità dei fatti e richiedere azioni immediate.

«Troppo spesso leggiamo fatti di cronaca che ci arrivano da paesi lontani e che riguardano le peggiori violenze e torture verso le persone omosessuali e transessuali e troppo spesso queste notizie cadono velocemente nel dimenticatoiocommenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos – Per questo ringraziamo i firmatari della mozione e in particolare la consigliera Casciari per aver riportato l’attenzione sul tema delle violenze e delle torture verso le persone LGBTI (lesbiche, gay, bisessuali, trans* e intersex). In Cecenia è in corso una vera e propria deportazione, con tanto di torture e prigioni speciali ed è importante che la comunità internazionale si muova compatta per fermare queste atrocità. La nostra speranze è che l’Assemblea regionale umbra approvi velocemente questa mozione e che la Giunta si attivi presso gli organi dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa e aggiunga la sua voce alle altre che stanno chiedendo l’immediata fine di queste orribili violenze.»

Nella mozione si chiede inoltre al Governo italiano di impegnarsi a concedere asilo politico alle vittime delle violenze e delle torture in Cecenia. Operazione di accoglienza che sta già avvedendo da qualche settimana in Francia e in Germania, ma che in Italia stenta a partire.

«Omphalos è impegnata da tempo nell’assistenza ai migranti omosessuali e transessuali e conosce bene le enormi difficoltà che queste persone affrontano nella loro fuga – commenta Pietro Diana, responsabile dello sportello migranti dell’associazione – I migranti LGBTI oltre a scappare da situazioni di guerra, di povertà o di estremo pericolo, come nel caso della Cecenia, devono affrontare anche pesanti discriminazioni all’interno delle loro stesse comunità di origine e spesso rischiano di ritrovare le stesse discriminazioni anche nelle comunità di arrivo. Per questo l’attenzione deve essere ancora più alta e l’impegno del nostro Governo ancora più profondo nell’accogliere queste persone. Purtroppo, ad oggi, nessuna dichiarazione è arrivata dal ministro degli esteri italiano Angelino Alfano, unica eccezione nel coro unanime di condanna che si è levato da tutta Europa.»

Perugia, 15 giugno 2017
Ufficio Stampa Omphalos