Il gruppo scuola si occupa di formazione e informazione nelle scuole e di bullismo.
In particolare, il fenomeno del bullismo a sfondo omofobico è largamente diffuso nelle scuole del nostro Paese, ed è spesso causa di disagio per i giovani che ne sono vittima.
Per prevenire questo fenomeno, il gruppo scuola è disponibile a partecipare a incontri, dibattiti e assemblee d’istituto e a organizzare percorsi formativi sul tema.
Le formazioni del gruppo scuola utilizzano l’approccio non formale, una metodologia non frontale composta da attività esperienziali, con l’obiettivo di stimolare una partecipazione attiva che parta dal vissuto di chi partecipa.
Tra i nostri obiettivi principali ci sono:
- la destrutturazione di stereotipi e il superamento di pregiudizi;
- la prevenzione e il contrasto al bullismo e alle discriminazioni socio-culturali derivanti da alterità di genere, etnia, religione, orientamento, classe, disabilità;
- lo sviluppo di contenuti cognitivi e modalità interpretative su identità sessuale, benessere socio-relazionale, inclusione dell’altro.
Per info: scuola@omphalospg.it
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Il bullismo omo-transfobico nelle scuole umbre (ricerca del 2020)
Nelle scuole umbre il 20-25% degli studenti sono vittime frequenti di atti di prevaricazione: in media, in una classe di 20 studenti, 4-5 sono vittime frequenti di qualche atto di bullismo (dalle offese, prese in giro, ai pettegolezzi al cyberbullismo fino alle forme di molestia fisica e aggressioni), mentre il 60-70% degli studenti ha subìto qualche episodio di prevaricazione negli ultimi 12 mesi. È quanto emerge dalla ricerca, frutto di un accordo di collaborazione tra Regione Umbria, Università degli Studi di Perugia – Dipartimento Fissuf –, Ufficio scolastico regionale, Garante dell’Infanzia e l’associazione Omphalos Lgbti, all’interno delle iniziative sviluppate nel quadro della legge regionale contro l’omofobia e la transfobia, approvata in Umbria nel 2017.
Alla ricerca hanno partecipato oltre 1.300 studenti e studentesse delle classi terze di primo grado e quinte di secondo grado. Delle 127 scuole presenti sul territorio circa il 20% ha aderito alla ricerca, mentre circa la metà ha esplicitamente rifiutato. Questo, nonostante i questionari siano stati ufficialmente scrutinati e approvati dal Comitato Bioetico dell’Università, dall’Ufficio regionale del Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza e abbiano ricevuto il via libera da diversi organismi di consultazione dell’Ufficio scolastico regionale. Il report conclusivo è stato consegnato pochi giorni fa dal gruppo di ricerca scientifico dell’Università, guidato da Federico Batini. La sua presentazione pubblica, originariamente prevista proprio per la giornata del 17 maggio, Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, è stata posticipata a data da destinarsi a causa dell’attuale emergenza sanitaria. Tuttavia, i primi risultati che emergono dal report evidenziano uno scenario preoccupante sul versante del bullismo e più in particolare del bullismo omofobico.
Sul bullismo omofobico la situazione emerge chiara: circa 2 studenti su 10 vengono offesi, presi in giro per il loro orientamento sessuale (reale o presunto) o per come esprimono la propria femminilità o mascolinità. Il problema tocca più i ragazzi, per cui 1 ragazzo su 10 non solo viene offeso ma anche molestato fisicamente o addirittura aggredito. Un ragazzo su 15 viene insultato/preso in giro assiduamente, 1 su 20 circa viene aggredito di frequente. Tra i commenti discriminatori, quelli omofobi sono i più frequenti, seguiti dai commenti sessisti. Oltre il 30% degli studenti nelle classi III di primo grado e il 47% di quelli di classe V di secondo grado ha sentito commenti omofobi di frequente, mentre il 42,6% dei ragazzi di classe III e il 68,3% dei ragazzi di classe V ha utilizzato nell’ultima settimana appellativi omofobici verso un amico, circa il 20% verso qualcuno che si riteneva essere omosessuale e/o verso qualcuno non gradito.
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Educare alle diversità
Nonostante il lavoro svolto finora, la necessità di informazione è ancora molto forte; ecco perché Omphalos appoggia il progetto “Educare alle diversità” di UNAR, progetto che porta l’educazione alle differenze in tutte le scuole italiane. Nonostante il progetto sia stato contestato -e in molti casi ritirato- è di fatto un importante segnale nella lotta alle discriminazioni e fornisce spunti interessanti su come affrontarla e informazioni utili alla formazione del personale docente.
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- Educare alle diversità – Scuole elementari
- Educare alle diversità – Scuole medie inferiori
- Educare alle diversità – Scuole medie superiori
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Sbullisciti! Sopravvivere al bullismo
Nel 2010, il Gruppo Giovani ha realizzato l’opuscolo “Sbullisciti! Sopravvivere al bullismo“, una campagna di sensibilizzazione contro il bullismo occasione del bando comunale 2010 per i gruppi giovanili del perugino.
E’ stata creata per sensibilizzare gli studenti delle scuole medie e superiori sulla delicata questione del bullismo omofobico e si suddivide in due parti: una prima, più dettagliata, per gli studenti, e una seconda rivolta agli insegnanti, con alcuni consigli utili su cos’è il bullismo, come riconoscerlo e come combatterlo.
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