Piccoli fascisti crescono all’ombra della tollerante Perugia

Perugia, 27/06/2007

Manifesti offensivi affissi abusivamente, presidi ed iniziative nostalgiche al limite della legalità, muri imbrattati da scritte razziste e omofobe che recitano: “Immigrati fuori dall’Italia”, “Trans=Aids”, “Froci raus”, “Gay pedofili”. Ecco solo alcuni esempi di quello che la pacifica e tollerante Perugia è costretta a sopportare negli ultimi tempi, con buona pace, silenzio e immobilità dell’amministrazione comunale, della politica e delle forze dell’ordine.

Gli autori di queste campagne d’odio sono i soliti gruppuscoli come Forza Nuova e altri di anonimi fascisti che, a Perugia come nel resto d’Italia, hanno ormai passato il limite della sopportazione democratica. Nonostante nella nostra città l’entità del fenomeno sia di gran lunga inferiore rispetto ad altre realtà italiane, nell’ultimo periodo è comunque in preoccupante aumento.

Basta farsi un giro in città: nella zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte, a San Sisto, tra i padiglioni dell’università e perfino in centro storico, per capire di cosa si sta parlando. Sembra quasi che gli anticorpi della Perugia resistente, laica e antifascista, che hanno contribuito negli anni passati a rendere questa città un posto accogliente e tollerante, si stiano pian piano indebolendo sotto il peso dell’odio razziale, dell’intolleranza omofoba e della più volgare indifferenza.

Le maggiori responsabilità di queste campagne d’odio non sono però di questi gruppetti di esagitati, che ne rappresentano solo il braccio esecutore, ma vanno cercate nelle incaute dichiarazioni di esponenti politici e religiosi, che nelle parole e spesso anche nei fatti arrivano a legittimare comportamenti violenti e antidemocratici.

Il clima e le dichiarazioni da guerra santa, alimentate da un vittimismo gonfiato delle gerarchie vaticane contro il riconoscimento delle famiglie omosessuali, ne sono la dimostrazione più lampante. E mentre scritte e manifesti contro omosessuali e immigrati restano sui muri senza che nessuno alzi un dito neanche per indignarsi, nonostante le nostre lettere, i nostri esposti e le nostre telefonate, come se la cosa fosse ormai la normalità, un mese fa la scritta “Bagnasco vergogna”, ritrovata nei pressi di via Pievaiola, fu cancellata nel tempo record di un ora con tanto di articoli, foto e pubbliche indignazioni sui giornali locali.

Visto che il silenzio e l’immobilità, alla lunga, assumono l’amaro sapore della complicità, chiediamo all’amministrazione comunale e alle forze dell’ordine di intervenire subito, ripristinando la legalità e punendo l’intolleranza e l’omofobia ogni volta che esse si presentano, anche sottoforma di scritte e manifesti. A Forza Nuova e a questi nuovi gruppi di esaltati, bèh… non diciamo niente.

Qualsiasi concetto leggermente più elaborato di una croce celtica sarebbe troppo per dei ragazzini che si divertono a giocare ai piccoli fascisti. Siamo stanchi di essere insultati e offesi sui muri della nostra città, chiediamo rispetto e dignità per tutti: per chi ha un diverso colore della pelle, una diversa religione, una diversa etnia o un diverso orientamento sessuale.

Ancora una volta lo chiediamo scrivendo, ma questa volta in assenza di risposte saremo costretti a scendere nelle strade, armati di vernice e pennelli, per cancellare da soli, con le nostre braccia, quegli slogan offensivi e ingiuriosi. Se non avremo risposte lo faremo, ma questa sarebbe l’ennesima sconfitta di un paese sempre meno civile e sempre più lontano dai bisogni dei suoi cittadini.

Stefano Bucaioni
Segretario Arcigay Arcilesbica Omphalos Perugia