Perché c’è bisogno di una legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia?
Dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati, è attualmente in discussione al Senato la legge contro l’omo-lesbo-bi-transfobia e di conseguenza si è ravvivato il dibattito sul senso di sanzionare ogni violenza e discriminazione fondate su caratteristiche personali. Il percorso legislativo che ha caratterizzato la tutela delle libertà personali parte con la Legge Mancino del 75 che affronta le questioni legate per esempio a religione, etnia e nazionalità. È innegabile come l’orientamento sessuale e l’identità di genere siano anch’esse caratteristiche personali soggette a discriminazioni su tutti i livelli, dal sociale all’istituzionale ed è per questo che è giunta l’ora di una legge contro l’omolesbobitransfobia.
Il 74% dei ragazzi omosessuali tra 13 e 26 anni racconta di aver subito almeno un episodio di bullismo omofobico o di discriminazione. E di questi il 36% è avvenuto a scuola. L’Italia, secondo l’indice Trans Murder Monitoring di Transrespect versus Transphobia Worldwide, è al primo posto in Europa per numero di vittime di transfobia, con 36 casi registrati dal 2008 al 2016. Il dato considera solo gli omicidi riportati dai quotidiani, quindi è ampiamente sottostimato.
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Cosa prevede la legge?
Dopo aver chiarito perché è necessaria una legge contro l’omolesbobitransfobia, cerchiamo di capire cosa contiene tale disegno di legge, per comprendere la portata giuridico-sociale che avrà in caso di approvazione del Parlamento. Lo scopo della proposta di legge Zan è la prevenzione dei fenomeni omolesbobitransfobici, da una parte tramite l’estensione dei reati d’odio (istigazione a delinquere e o atti di violenza) anche all’orientamento sessuale, all’identità di genere e al genere, dall’altra tramite una serie di proposte attive che educhino e sensibilizzino al rispetto verso tutte e tutti. Proprio per sviluppare tali obiettivi il testo approvato dalla Camera dei Deputati, ora in discussione in Commissione Giustizia al Senato, è composto da due parti principali:
La prima parte ha la funzione di deterrente verso quelli che sarebbero considerati crimini omolesbobitransfobici, introducendo l’orientamento sessuale e l’identità di genere negli articoli del codice penale che puniscono l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione, riconoscendo, inoltre, la condizione di “particolare vulnerabilità” alle vittime. La proposta va a modificare la cosiddetta legge Mancino, la quale prevede una specifica aggravante per “chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. L’estensione comprenderebbe quindi anche i reati di violenza “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.
La seconda parte si concentra sulla prevenzione positiva dei fenomeni omolesbobitransfobici al fine di “promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere” attraverso: l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia il 17 maggio; una strategia triennale di prevenzione dell’omolesbobitransfobia; 4 milioni di fondi aggiuntivi al Fondo per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio e, infine, l’elaborazione di statistiche sulle discriminazioni e sulla violenza.
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Sfatiamo i miti sulla legge
Ogni qualvolta si riaccende il dibattito sulla necessità di una legge contro l’omolesbobitransfobia si ripresentano alcune critiche provenienti dal mondo ultracattolico e dalla destra. Queste critiche sono però assolutamente infondate e volte solo a spaventare l’opinione pubblica. L’obiettivo è ostacolare o svuotare una legge di civiltà, tra l’altro già presente in tanti altri ordinamenti in Europa e nel mondo. Proviamo, quindi, ad analizzare le principali motivazioni per cui, secondo i suoi detrattori, la Legge Zan sarebbe un errore:
“È un pericolo per la libertà di espressione, di religione e di associazione”
“Le persone omosessuali e transessuali sono già tutelate dalla legge contro atti violenti, ingiuriosi o discriminatori, come tutte le altre persone, a prescindere dalle proprie tendenze sessuali”
“Renderebbe la comunità LGBTI+ privilegiata”
“Non risulta esserci in Italia una emergenza omotransfobia”
FALSO, Il 74% dei ragazzi omosessuali tra 13 e 26 anni racconta di aver subito almeno un episodio di bullismo omofobico o di discriminazionen e l’Italia è al primo posto in Europa per numero di vittime di transfobia.